Incontro giovani che non sono mai felici, sembra che gli manca costantemente qualcosa, vorrebbero il cellulare appena uscito in commercio, le scarpe di marca e una macchina nuova di zecca…poi conosco gli anziani che ridono pur non avendo avuto nulla di tutto ciò nella vita. Si accontentano di una vecchia macchina che ormai non possono più guidare, di un appartamento di 50 metri quadri e delle foto dei momenti migliori della loro vita, il matrimonio in bianco e nero, la nascita dei figli e i compleanni dei nipoti. Però nel loro sorriso vedo la felicità, la soddisfazione di aver fatto bene, di aver messo alla luce nuova vite, di aver lavorato sodo e di aver dato il loro contributo al mondo.
Anziani: fonte di saggezza
Mi piacerebbe che i ragazzi di oggi trascorressero più tempo con gli anziani. Mi piacerebbe che, anche in Italia, come ad esempio in Giappone, ci fosse la cultura dell’anziano. A Okinawa, l’area geografica più longeva al mondo, l’anziano è rispettato e amato. Non è un peso per la società, ma una risorsa. Una fonte di conoscenza e saggezza.

Nel nostro Paese ci vogliono far credere che gli anziani sono un peso, per la famiglia e per le casse pubbliche. Il mio sogno è quello di far vivere tutti gli anziani con più dignità.
Il mio obiettivo è insegnare ai figli dei pazienti anziani come permettergli di mantenere il più possibile la loro autonomia, ma anche come girarli nel letto quando sono allettati, come imboccarli se soffrono di disfagia e come parlargli quando rifiutano di alzarsi o di mangiare. L’anziano può rappresentare un nuovo inizio. Un po’ come nella staffetta, dà il testimone a qualcuno che viene dopo, lo guarda andare via, con ciò che lui gli ha dato, senza di lui l’altro continuerebbe a mani vuote.
Vorrei che l’anziano venisse visto da tutti come qualcuno da cui imparare e da rispettare. Sicuramente non ha la forza che abbiamo noi, ma dalla sua parte ha qualcosa che noi più giovani non abbiamo: l’esperienza. Imparare dagli errori altrui, ma anche dai successi di chi è venuto prima di noi è una fonte inesauribile di successo. Successo nella vita, negli affetti, nelle amicizie…perché poi è questa la nostra esistenza. Nessun paziente mi ha mai detto di rimpiangere di aver lavorato troppo poco. Molti invece rimpiangono di aver dedicato troppo tempo ai beni materiali, lasciando crescere i figli da soli, dalle maestre, dai parenti. Oppure di non avere dedicato tempo al consorte, agli amici e ancor peggio a se stessi. Le persone giunte al termine del viaggio della vita rimpiangono di non aver amato abbastanza.

Il consiglio che mi sento di dare è quello di ascoltare gli anziani, alcuni possono essere burberi e arroganti, ma anche da questo dobbiamo imparare, a non farci peggiorare da ciò che ci accade nella vita. Queste persone non sono state in grado di resistere al male che purtroppo gli è capitato. Forse era troppo. Prendiamo invece esempio da coloro che sorridono, nonostante le malattie, la solitudine e l’allettamento. Sorridono perché sanno che l’esistenza non è fatta solo di corpo, ma anche di spirito…quel qualcosa che hai dentro e puoi sempre donare agli altri. Gli anziani sono saggi, sanno che più si dona e più si riceve.
Se vuoi un aiuto nell’accudire il tuo caro anziano ti consiglio la lettura del mio libro. Con suggerimenti ed esempi che renderanno la gestione della sua vita, e della tua, molto più leggera. Buona lettura!
